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Domande frequenti nell'ambito Bancario

Cosa è un conto corrente?

Il conto corrente è il prodotto bancario che agevola la gestione del denaro: consente infatti l’accredito dello stipendio, la domiciliazione delle utenze, l’esecuzione dei pagamenti, il deposito del denaro contante e l’accumulo del risparmio. È regolato da un cosiddetto contratto “tipico”, essendo regolato dall’articolo 1823 del codice civile, in funzione del quale il titolare di un conto corrente può esigere a vista le somme in esso depositate.

Chi può aprire un conto corrente?

Non c’è nessuna limitazione legislativa legata all’apertura di un conto corrente per i soggetti che abbiano raggiunto la maggiore età. Per i minorenni è comunque possibile sottoscrivere un deposito a risparmio (libretto di risparmio) e, in alcuni casi, una carta ricaricabile a condizione che chi esercita la patria potestà dia espresso consenso alla sottoscrizione. L’età minima dalla quale è possibile sottoscrivere depositi a risparmio e carte ricaricabili varia in funzione dei prodotti offerti dalle diverse banche.

Come si apre un conto corrente?

L’apertura di un conto corrente è abbastanza semplice. Il processo può risultare leggermente diverso in funzione del tipo di banca e/o di canale di apertura utilizzato (apertura del conto online, in filiale, direttamente al telefono). In generale per l’apertura di un conto è comunque necessario effettuare le seguenti operazioni:
1.Leggere attentamente le condizioni del conto, in particolare il foglio informativo, e tutto quanto previsto dalla normativa sulla trasparenza bancaria e sul trattamento dei dati personali;
2.Firmare e consegnare il contratto e le dichiarazioni di presa visione del foglio informativo oltre al consenso al trattamento dei dati personali;
3.Consegnare alla banca una fotocopia del documento di identità e del codice fiscale di ciascuno degli intestatari del conto. Qualche banca richiede anche il certificato di residenza dei titolari del conto, ma non si tratta di una richiesta che vale sempre.
4.In caso di conto aperto online, quindi senza interazione con i dipendenti o i promotori della banca che possano procedere all’identificazione del correntista, è necessario provvedere all’identificazione finanziaria in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa antiriciclaggio. Per identificarsi è necessario essere titolari di un altro conto corrente da cui effettuare un bonifico di prova (bonifico di importo minimo) su un conto corrente opportunamente predisposto dalla nuova banca, o in alternativa è possibile identificarsi anche attraverso procedura RID, che però richiede comunque l'esistenza di un altro conto corrente.

La diversa modalità di identificazione finanziaria esistente fra conto aperto in filiale/con promotore e conto aperto a distanza è alla base dei diversi tempi di apertura del conto: in caso di identificazione a distanza il conto sarà operativo solo dopo che la nuova banca avrà potuto verificare la correttezza dell’identificazione, mentre in caso di conto aperto in filiale l’operatività del conto è istantanea.

È bene sottolineare poi che l’apertura del conto risulta ancora più semplice in caso di conti che non concedano la possibilità di scoperti: in tali casi infatti la banca non corre alcun rischio e per ottenere il conto non è necessario sottoporsi ad alcuna procedura di valutazione del proprio merito creditizio (nei casi di richiesta di fidi sul conto invece si viene sottoposti ad una procedura di valutazione del proprio merito creditizio che può allungare ulteriormente i tempi di apertura del conto).

Quali documenti si devono presentare per aprire un conto corrente?

Come già indicato nella descrizione del processo di apertura del conto corrente, per l’apertura del conto si devono presentare:
•una fotocopia di un documento di identità;
•una fotocopia del codice fiscale o della tessera sanitaria;
•eventualmente, anche un certificato di residenza (richiesto solamente da alcune banche).

Come si chiude un conto corrente?

La chiusura del conto è piuttosto semplice ma può risultare onerosa. Infatti per chiudere un conto è sufficiente farne opportuna richiesta alla banca compilando un apposito modulo di richiesta estinzione del conto. Prima di effettuare la richiesta è però necessario di ricordarsi di trasferire i servizi che si appoggiano al conto, per evitare problemi anche spiacevoli quali ad esempio blocco carte di credito, segnalazione a banche dati per mancati pagamenti, mancato accredito dello stipendio. Fra i servizi da trasferire si ricordano: domiciliazione delle bollette (acqua, gas, ecc.), eventuali RID appoggiati al conto, accredito dello stipendio o pensione, telepass, bonifici continuativi, rate del mutuo, eventuali titoli finanziari, eventuali pagamenti di premi assicurativi, ecc.

Quali tasse si pagano su un conto corrente?

Su di un conto corrente si pagano sostanzialmente due tasse:
•L’imposta di bollo, di importo fisso e dovuta per il solo fatto di avere un conto corrente. I conti correnti intestati a persone fisiche con un saldo medio annuale inferiore ai 5000 euro sono esentati dall’imposta di bollo. Per le persone fisiche con un saldo medio superiore alla soglia indicata l’imposta è attualmente pari a 34,20. L’imposta di bollo per i conti correnti di persone giuridiche, invece, è pari a 100 euro l’anno, indipendentemente dal saldo medio annuale. Può essere versata in un’unica soluzione, oppure trimestralmente o mensilmente. In alcuni casi poi è la banca a farsi carico dell’imposta, che conseguentemente non viene addebitata al correntista.
•La ritenuta fiscale sugli interessi creditori maturati sul conto corrente.

Cosa succede nel caso si vada in rosso sul conto corrente?

Innanzitutto è bene specificare che non sempre è possibile andare in rosso: dipende dalle condizioni del proprio conto. In caso la banca non avesse concesso alcun affidamento, se si utilizzassero fondi non presenti sul proprio conto, si rischierebbe che la banca possa non acconsentire all’utilizzo di somme di cui non si dispone e si rischierebbe quindi di finire segnalati in una centrale rischi come cattivi pagatori per un mancato pagamento. Solitamente però le banche concedono ai propri clienti degli affidamenti (autorizzazioni ad andare in rosso o sotto): somme di cui il correntista può disporre più o meno liberamente. In caso però i correntisti vadano in rosso devono ovviamente pagare degli interessi, che sono solitamente piuttosto salati sullo scoperto di conto. Il tasso di interesse da pagare poi aumenta se si va in rosso per importi superiori a quelli per cui l’affidamento era stato concesso. In caso si vada in rosso, entro o oltre l’affidamento, gli interessi debitori non esauriscono quello che i correntisti devono pagare: i correntisti sono infatti solitamente tenuti a pagare anche delle commissioni/spese i cui metodi di calcolo sono i più svariati.

Come sbloccare un conto corrente bloccato in seguito a decesso dell’intestatario?

Per sbloccare un conto corrente bloccato in seguito al decesso dell’intestatario è necessario consegnare la dichiarazione di successione timbrata dall’agenzia delle entrate, dando evidenza dell’avvenuto blocco del conto corrente causa morte.

Cosa sono le domiciliazioni bancarie?

Un servizio che la banca offre a chi deve effettuare pagamenti ricorrenti e duraturi nel tempo. Un classico esempio è quello relativo alle utenze domestiche come le bollette di acqua, luce o gas. Per usufruire di tale servizio è necessario sottoscrivere un apposito contratto recandosi presso la filiale in cui è stato aperto il conto corrente da addebitare. Si evitano così lunghe code e si risparmio tempo. Il servizio è gratuito.

Ho una controversia con la mia banca per le spese del conto corrente bancario. Posso rivolgermi all’ACF?

No. L’ACF può decidere solo su controversie relative alla violazione da parte degli intermediari degli obblighi di diligenza, correttezza, informazione e trasparenza che la normativa pone a loro carico quando prestano servizi di investimento e il servizio di gestione collettiva del risparmio. Per quanto riguarda i prodotti tipicamente bancari, quali il conto corrente, i mutui, ecc., la competenza è dell’Arbitro Bancario Finanziario (www.arbitrobancariofinanziario.it ).