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Crowdfunding Startup
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Cos'è?
Il termine “crowd-funding” significa letteralmente “finanziamento dalla folla”.

Le parti in gioco sono tre:
1. Il promotore della campagna di crowdfunding, colui che necessita di risorse economiche per realizzare un progetto, finanziare un’attività o sostenere delle spese ma non ha i mezzi per farlo, sia esso un’impresa, un ente pubblico o un privato;
2. La folla, ovvero tutti i soggetti, persone fisiche e giuridiche, che partecipano con le loro risorse economiche al finanziamento, vuoi per beneficienza o per ricevere in cambio una “ricompensa” materiale o di tipo finanziario;
3. L’intermediario, ovvero una società fintech che gestisce una piattaforma online sulla quale avviene l’incontro tra la domanda e l’offerta.

Il CrowdFunding è un processo mediante cui, attraverso una campagna informativa , utilizzando i social e mezzi di comunicazione tradizionali, viene condiviso un progetto al fine di ottenerne il finanziamento. Il fenomeno ha conosciuto un’importante diffusione all’estero, ma anche in Italia è in netta espansione, si riferire ad un percorso di finanziamento per progetti di qualsiasi tipologia, con finalità economiche o sociali.

I diversi tipi di crowdfunding

I principali tipi di Crowdfunding sono:

1) Donation crowdfunding: rientra nella classica raccolta fondi attraverso donazioni online, in cui una pluralità di soggetti animati da altruismo devolvono del denaro a sostegno di una causa specifica. Nella fattispecie non si riceve alcuna ricompensa se non simbolica ed intangibile. Modello adottato principalmente da Enti Non Profit

2) Reward crowdfunding: simile al modello “Donation”, si differenzia per la presenza di una ricompensa. In altri termini, i backer - ossia i sostenitori - ottengono una ricompensa sulla base dell'importo che hanno investito nel progetto finanziato, costituita - in genere - da un prodotto o un servizio. In pratica, si verifica di frequente una prevendita di un prodotto o di un servizio che sarà messo in produzione - solo in seguito - proprio grazie alle somme raccolte tramite la campagna di Crowdfunding.

3) Equity crowdfunding: tramite questa formula, frequentemente oggetto di regolamentazione finanziaria, si ottiene il finanziamento di una iniziativa commerciale fornendo in cambio una partecipazione nella società appositamente costituita. Viene definito anche con il termine di crowd-investing.

4) Lending crowdfunding: denominato anche Peer to Peer Lending. A differenza del modello precedente, invece di acquisire una quota di partecipazione nel business si effettua un prestito al promotore dell’iniziativa economica. Le piattaforme di lending, oltre la valutazione del rischio- credito della singola azienda tramite la piattaforma, distribuiscono la quota raccolta in rete, su una moltitudine di progetti, riducendo sensibilmente il rischio di insolvenza.

5) Modelli Ibridi: riguardano la combinazione dei modelli base e dei nuovi modelli di Crowdfunding. L’unico degno di attenzione è il “Pre-purchase model”, che oltre ad offrire i vantaggi-reward collegati al servizio/prodotto finanziato in Crowdfunding può associare anche il diritto di opzione all’acquisto di quote o azioni nel progetto in momento successivo.

Il Social Lending è un vero e proprio dirompente canale alternativo di credito, che favorisce il credito tra privati eliminando i tradizionali canali bancari e delle finanziarie. Le piattaforme di Crowdfunding tendono a catalizzare l’interesse di una pluralità di soggetti ed a creare una comunità virtuale dove sono presenti:

- sia imprese e privati che necessitano di fondi
- sia privati investitori che mirano a cercare fonti di impiego più redditizie per i loro risparmi.

Il proponente sottopone un suo progetto di investimento di espansione della sua attività commerciale e/o industriale e la sottopone ai gestori della piattaforma.

I gestori della piattaforma di crowdfunding valutano il rischio creditizio e la solvibilità del richiedente e ne ammettono il progetto sulla piattaforma.

Le piattaforme suddividono le somme che i prestatori offrono su una miriade di progetti frazionando il rischio di insolvenza, predispongono, inoltre, un fondo per fronteggiare eventuali insolvenze ed un team legale per curare i recuperi dei crediti deteriorati.

Si tratta di una vera e propria deregolamentazione che permette di offrire tassi di interesse più bassi per chi prende a prestito ed al contempo più elevati per chi presta. Ovviamente sulle attività vigila l’organo di controllo bancario che in Italia è rappresentato dalla Banca d’Italia.

Come funziona il Social Lending in pratica

Sono molte le piattaforme di Social Lending attive nel mondo con punte di eccellenza negli USA (Lending Club e Prosper).

I tassi debitori che attualmente si possono ottenere sulle piattaforme che gestiscono questo tipo di crowdfunding si aggirano intorno al TAN 3,90% e TAEG 5,40% per richiedenti appartenenti ad una classe di merito creditizio di tipo A. Si tratta di condizioni molto favorevoli, considerato che nel prestito al consumo tradizionale i tassi arrivano finanche al 12% ed oltre,

I tassi per i prestatori, al netto della commissione spettante al gestore della piattaforma e della tassazione, il rendimento netto oscilla tra il 1,94% al 3,32% a seconda del minore o maggior rischio credito del richiedente, (rendimenti ancora più elevati corrispondono a prestiti a favore di soggetti ad elevato rischio).

Si osserva che nel caso di rischio credito basso le imposte e le commissioni assorbono circa il 60% del rendimento, sicchè una riduzione della commissione richiesta avrebbe certamente un effetto dirompente sulla maggiore diffusione dello strumento.
All’estero le migliori piattaforme di P2P (acronimo per peer to peer lending) sono:

- Lending Crowd,
- Upstart fondata da ex Googlers negli Stati Uniti e
ViaInvest che si rivolge prevalentemente al mercato Europeo.

Upstart opera ovviamente in dollari esponendo quindi il richiedente e l’investitore residenti in Europa al rischio valuta. Di maggior interesse invece per PMI, Persone Fisiche ed investitori europei è la piattaforma ViaInvest che utilizza come valuta di riferimento l’euro.

Di seguito gli step per una campagna di crowdfunding con social lending.

I Prestatori attivano le loro offerte, indicando importo e durata del prestito, tasso desiderato e tipologia dei Richiedenti a cui prestare, secondo diversi profili di rischio, (Conservative, Balanced e Dynamic). Per minimizzare e diversificare il rischio, l’offerta viene suddivisa in 50 parti: in tal modo il Prestatore che mette in offerta 1.000 € presterà a 50 diversi Richiedenti 20 € ciascuno;

I gestori della piattaforma verificano che il Richiedente abbia un profilo creditizio adeguato e, in caso positivo, lo assegngnano in base al suo profilo a una delle classi di merito creditizio;

- La piattaforma associa il prestito con le offerte presenti e il Richiedente valuta se accettare la proposta di prestito. L’approvazione finale avviene sulla base di un’attenta valutazione della documentazione fornita dal Richiedente;

- Il Richiedente si riconosce contrattualmente debitore dei Prestatori;

- I Richiedenti ripagano le rate mensili via addebito automatico (SDD). Se il richiedente è in ritardo con i pagamenti, vengono attivate società di recupero crediti, e nel caso è previsto l'intervento di Fondo Vincolato destinato alla copertura di eventuali Sofferenze.

- I flussi di denaro tra Prestatori e Richiedente avvengono attraverso conti di pagamento a loro intestati, tutelati per legge.

- I gestori della piattaforma trattengono solitamente una commissione sul capitale erogato a carico del richiedente e del prestatore.

I vantaggi del crowdfunding

Il crowdfunding realizza lo sviluppo e il progresso attraverso la democratizzazione della finanza e dell’economia, è un modello flessibile che può essere sfruttato per diversi scopi.

Il primo vantaggio è sicuramente per coloro che sono esclusi dai canali di credito tradizionali, in questi casi il crowdfunding rappresenta davvero una risorsa importantissima.

Il crowdfunding è un mezzo per supportare i settori dell’innovazione: tantissimi progetti di alto valore tecnologico e scientifico hanno visto la luce grazie al crowdfunding, e recentemente si sta diffondendo un nuovo filone, il crowdfunding energetico, che prevede il finanziamento esclusivo di progetti “green” a ridotto impatto ambientale.

Oltre a dare una spinta verso il futuro il crowdfunding è anche un canale di sostegno dell’economia locale: è un trampolino di lancio per le Startup e le PMI innovative, ma non solo, moltissime aziende già avviate fanno ricorso al prestito sociale per finanziarsi.

È un mezzo per sostenere gli artisti, la cultura e le iniziative sociali. Permette di coinvolgere direttamente le persone in progetti che apporteranno beneficio alla collettività, ad esempio il civic crowdfunding ricorre alla comunità per il finanziamento di opere pubbliche.

Una campagna di crowdfunding è anche un ottimo mezzo per un promotore di raggiungere visibilità, fare marketing e testare la validità del progetto per cui raccoglie i finanziamenti.

In ultimo, grazie alle piattaforme di crowdfunding sono nate nuove opportunità d’investimento accessibili a tutti – sul piano teorico chiunque può diventare creditore, acquistare quote di una società o investire nel mercato immobiliare.

Crowdinvesting e crowdfunding: Differenze

Il crowdinvesting è una sottocategoria del crowdfunding, riguarda esclusivamente quelle modalità di finanziamento che prevedono un ritorno economico per i sostenitori a fronte della sopportazione dei classici rischi di un investimento. Delle 4 categorie di crowdfunding che ho elencato prima, quelle che rientrano in questa descrizione sono l’Equity crowdfunding e il Social lending, più il filone del crowdfunding immobiliare.

Il Real estate crowdfunding, non è propriamente una categoria a sé poiché segue i modelli equity based o social lending, ma da solo rappresenta una fetta importante delle piattaforme di crowdfunding per cui ha una dignità propria. L’oggetto dei finanziamenti è sempre un progetto di tipo immobiliare.

Oltre alle tipologie principali esistono forme di crowdinvesting meno note:

• Il modello royalty prevede che i finanziatori ricevano i diritti di proprietà intellettuale del progetto supportato, ossia una quota dei profitti che verranno generati dal suo sfruttamento per fini commerciali;
• L’invoice trading è un sottogenere del social lending che consiste nella cessione di fatture commerciali da parte di PMI ad investitori che ne anticipano il saldo.

Perché investire con le piattaforme?

Le piattaforme di crowdinvesting sono un canale alternativo d’investimento accessibile un po’ a tutti, sia investitori retail che investitori istituzionali e professionali. Dalla loro hanno dei vantaggi innegabili:

• Sfruttano la tecnologia, basta avere una connessione a Internet, un pc, e poi chiaramente dei soldi da investire. Sono facili da utilizzare e completamente automatizzate;
• Non hanno costi di utilizzo, e se li hanno sono molto bassi, per il fatto che la gestione degli account degli utenti e dei loro investimenti è automatizzata. Per ripagarsi del servizio, le piattaforme trattengono delle percentuali dal capitale raccolto che non pesano direttamente sull’investitore;
• È possibile investire a partire da cifre minime, anche sotto i 100 euro;
• Non è necessario essere investitori esperti, anche se un po’ di cultura finanziaria non fa male;
• Le piattaforme hanno reso accessibili ai piccoli investitori mercati che prima erano esclusivi, ad esempio il mercato immobiliari ma anche gli investimenti in Startup innovative;
• Permettono di diversificare il tuo investimento puntando ai mercati migliori a livello europeo e mondiale;
• Può finanziare progetti in cui crede davvero, che la coinvolgono emotivamente e intellettualmente o che pensa avranno un impatto positivo sulla società e sull’economia;
• I rendimenti sono sicuramente interessanti, in certi casi anche superiori ad altri strumenti finanziari più tradizionali, ma ciò dipende dal tipo di investimento.
• Le piattaforme di crowdfunding autorizzate dagli organi di vigilanza sono sistemi relativamente sicuri;
• Il danno personale per gli investitori è “diluito” perché, in pratica, si condivide fra tutti il rischio di perdita;
• In alcuni casi, ad esempio per gli investimenti in Startup e PMI innovative, ci sono degli sgravi fiscali.

Come funzionano le piattaforme

Esistono importanti differenze da piattaforma a piattaforma in ragione della diversa destinazione d’uso. Sono numerose le piattaforme estere a cui possono accedere gli investitori internazionali, ma non mancano le opportunità anche in Italia. La regola sempre valida è di utilizzare operatori autorizzati dall’autorità del paese di riferimento.

In generale un marketplace è una piazza d’incontro tra domanda e offerta. Coloro che hanno bisogno di un finanziamento e coloro che vogliono finanziare si rivolgono al portale che combina le esigenze opposte di ambo le parti e favorisce lo scambio economico.

Il ruolo principale della piattaforma è di selezionare le richieste di prestito o di finanziamento pervenute. Solo quelle giudicate più solide e affidabili vengono pubblicate sul sito-vetrina dove gli investitori possono vederle e valutarle.

Nota bene: una piattaforma di crowdfunding non è una società di servizi di investimento e neppure un istituto di credito.

Per investire è necessario creare gratuitamente un account sulla piattaforma, da cui si effettueranno le operazioni di caricamento fondi, investimento e prelevamento, tramite bonifico da e verso il proprio conto bancario. In genere i marketplace si appoggiano ad una banca partner per quanto riguarda l’apertura dei conti deposito intestati agli investitori.

Piattaforme di Social lending

In genere, su queste piattaforme si può prestare denaro a privati o aziende, le finalità dei prestiti sono molteplici, spesso le piattaforme si settorializzano su specifiche tipologie di credito.

L’investitore non si impegna mai in un unico prestito ma suddivide il suo capitale fra più debitori in modo da diluire il rischio. Questa operazione può essere fatta manualmente, scegliendo le richieste di prestito da una lista, oppure in modalità automatica, lasciando che sia un algoritmo a investire per proprio conto.

Il ritorno dall’investimento è rappresentato dal tasso di interesse applicato dalla piattaforma al prestito in corso. Il tasso di interesse dipende da vari fattori: durata del prestito, piano nei pagamenti, affidabilità del debitore, somma investita ecc.

Quando il capitale investito viene ripagato si ricevono anche gli interessi maturati. La piattaforma si occupa inoltre della gestione delle attività di recupero crediti nel caso in cui un debitore diventi insolvente. Ho trattato l’argomento del social lending in questo articolo.

Piattaforme di Equity crowdfunding

Il principio di funzionamento di queste piattaforme è il seguente: l’utente può investire liberamente in progetti di sviluppo promossi da startup e piccole e medie imprese, acquistando una partecipazione al loro capitale di rischio proporzionata alla cifra investita. In genere le società che fanno richiesta di finanziamento sono attive nel settore tecnologico o in ambiti altamente innovativi.

In base alla sua forma giuridica la società oggetto del finanziamento può rilasciare quote societarie (in caso di S.r.l.) o azioni (in caso di S.p.A.).

Per investire occorre aderire alle campagne di raccolta che vengono pubblicizzate sul portale attraverso apposite schede-progetto; le campagne hanno una durata stabilita e seguono il modello All-or-nothing: la società può incassare i capitali raccolti solo nel caso in cui la campagna raggiunga il target minimo di finanziamento prima della sua scadenza, altrimenti si conclude con un nulla di fatto.

Chi investe in startup e PMI ha prospettive di guadagno a lungo termine: l’investimento avrà successo se la società saprà sviluppare il proprio business, in caso di andamento positivo del progetto imprenditoriale la quota in possesso crescerà di valore ben oltre l’investimento iniziale. Potrebbe anche accadere l’opposto, cioè che la società fallisca, pertanto non vi è alcuna garanzia per il capitale investito.

Le forme più comuni di remunerazione per gli investitori sono queste:

• La vendita della quota ad un altro investitore per un valore maggiore rispetto a quello d’acquisto;
• La vendita della quota nel caso in cui la società venga acquistata da un soggetto terzo;
• La distribuzione degli utili della società tra i suoi soci.

Piattaforme di Real estate crowdfunding

Queste piattaforme permettono ai piccoli investitori di accedere ad un mercato ricco di opportunità ma che prima era esclusivo di investitori professionali.

L’investimento immobiliare non ha nulla a che fare con il possesso e l’amministrazione di un immobile, perché il modello segue le logiche dell’equity crowdfunding o del social lending o di entrambi, a seconda della scelta della piattaforma.

Nel modello equity i profitti possono essere realizzati attraverso il reddito da locazione che viene distribuito dallo sponsor immobiliare tra i soci-investitori, oppure dal guadagno derivato dalla rivendita dell’immobile. Nel modello lending invece, i finanziatori investono nel prestito ipotecario associato a una proprietà.

Per il resto, il funzionamento delle piattaforme di crowdfunding immobiliare è analogo alle precedenti.

Rischi degli investimenti online

Per il crowdinvesting valgono le stesse regole degli strumenti finanziari tradizionali: se vuoi maggiori guadagni devi sopportare maggiori rischi. Il tipo di rischio e l’entità della rendita variano da investimento a investimento e seguono regole specifiche in base alla piattaforma di riferimento.

Facendo un discorso approssimativo l’investitore è sempre soggetto a questi rischi:

• Che il capitale investito vada perduto, in parte o completamente, a causa dell’insuccesso dell’investimento e di una scorretta comprensione dello strumento (nel caso dell’equity), oppure perché il debitore non ha ripagato quanto dovuto (nel caso del social lending);
• Che i guadagni siano inferiori al previsto. Soprattutto nel caso degli investimenti in equity non ci sono guadagni certi, tutto dipende dal successo che avrà l’impresa finanziata;
• Rischio di truffe; è un’eventualità marginale se si utilizzano portali regolamentati dagli organi di vigilanza, in genere le piattaforme effettuano controlli accurati sui richiedenti che avanzano proposte di finanziamento, però mai dire mai.

I guadagni e rischi maggiori sono sicuramente quelli legati agli investimenti in equity. Essere azionista significa partecipare al rischio d’impresa: il tuo investimento sarà fallimentare se la società subirà una forte perdita, se invece sarà in grado di generare utili e si pagare i dividendi, allora il valore del tuo investimento potrà aumentare.

Nel caso delle Startup e PMI innovative tutto il discorso si complica, si tratta di società neo-costituite o molto giovani, senza una storia alle spalle e che spesso non hanno un mercato di riferimento proprio in virtù della loro componente “innovativa”.

Esistono poi delle regolamentazioni in Italia che vietano la distribuzione degli utili tra i soci finché permane lo status di startup. Inoltre, gli strumenti finanziari emessi dalle società innovative non possono essere negoziati nei mercati organizzati per cui può diventare difficile venderli al loro reale valore – rischio di illiquidità.

Un altro rischio dell’equity crowdfunding è legato alla mancanza di esperienza e conoscenza in ambito finanziario. L’investitore principiante può essere penalizzarlo nel momento in cui deve stimare il valore futuro dell’impresa in cui intende investire.

In generale, un titolo di capitale è più remunerativo e rischioso di un titolo di debito, ma ciò non significa che il prestito sociale sia un investimento “leggero”. La maggior parte dei prestiti non sono garantiti: se il debito non viene pagato e le manovre di recupero del credito sono infruttuose restano poche possibilità di ricorso. Il creditore rischia di perdere l’investimento.

Purtroppo il default del debitore è un’eventualità tutt’altro che rara, alcuni portali prendono infatti delle misure extra a tutela dei creditori, ad esempio offrono l’opzione buyback guarantee che permette di uscire da un prestito problematico rientrando in possesso del proprio capitale.

In sintesi, gli investimenti su piattaforme di crowdfunding sono molto rischiosi e non vanno presi alla leggera. Trovi gli stessi concetti spiegati in modo più incisivo nel mio Podcast:

Regime Fiscale

La fiscalità e la tassazione nel crowdfunding variano da paese a paese e in base alla tipologia dell’investimento, perciò spesso non è facile capire quale regime fiscale bisogna seguire.

A grandi linee occorre far riferimento alla disciplina prevista per:
• La regolamentazione dell’IVA all’interno dei vari modelli di finanziamento;
• Le esenzioni e gli sgravi fiscali previsti per gli investimenti in Startup e PMI innovative;
• La tassazione dei guadagni derivati dagli investimenti di tipo social lending.

Come si guadagna investendo in crowdfunding per startup

Partecipare a una campagna di Equity crowdfunding significa sostanzialmente diventare soci di una società. Come tali il nostro ruolo è quello di finanziare la società e questa è una attività che può essere remunerata in un solo modo: la distribuzione di dividendi. Nel caso delle startup innovative la distribuzione degli utili è vietata per i primi 5 anni (ops) e questo pone seri dubbi su questa modalità di liquidazione dell'investimento almeno inizialmente.

In alternativa è possibile guadagnare nel momento della cessione delle nostre quote a un terzo che desidera acquisire il controllo della società. È quello che è successo a chi ha ceduto a uno dei grandi operatori del web o generalmente a un grande gruppo interessato a acquisire i prodotti/clienti sviluppati. Per questo si parla di Exit strategy: prima di investire in una startup (e di farlo se il nostro scopo è il guadagno) è bene aver chiaro chi potrebbe acquisire la società, quando e soprattutto a quanto! Da non sottovalutare le clausole di covendita inserite a statuto: non è detto che alla cessione del controllo a un gruppo ci si ritrovi a non poter vendere o a doverlo fare a una cifra inferiore di quella di chi controlla la società.

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